Presentazione del volume a cura del Prof. Lanzellotti
In questo anno scolastico 2019/20 l’edificio che ospita la scuola media “Giovanni Verga” compie 70 anni: è stato inaugurato nel 1949/50, come si evince dalla data impressa nel prospetto principale.
Il preside Felice Monteleone è stato ben lieto di accogliere nel luminoso edificio da poco ultimato una moltitudine di alunni provenienti dal rione Immacolata e dal quartiere Marsalini. Infatti dal 1940, anno ufficiale di nascita della Scuola Media in Italia, nella nostra Barcellona Pozzo di Gotto i ragazzi erano stati distribuiti:
- nel palazzo Rappazzo di via Immacolata;
- nel monastero dei Basiliani;
- in un edificio privato di via Gerone, attiguo alla casa natale del poeta Bartolo Cattafi.
La Regia Scuola Media di Barcellona Pozzo di Gotto è stata retta fino alla conclusione del secondo conflitto mondiale dagli stessi presidi che dirigevano il Liceo Ginnasio: Pietro Carollo e Sebastiano Ragonesi.
A guerra finita è stato nominato un preside autonomo, Francesco Rugiano, che tra i suoi primi atti ufficiali ha provveduto ad intitolarla allo scrittore siciliano Giovanni Verga; dopo il trasferimento di Rugiano è arrivato Monteleone, che ha avuto il privilegio di tenere a battesimo il nuovo edificio.
La “Verga” è una scuola storica che da subito, però, ha palesato il suo tallone d’Achille: gli spazi! La popolazione scolastica era in continua crescita e persino la nuova struttura si è rivelata in pochi anni insufficiente a contenerla.
Né in città esistevano altre scuole medie: solo dal 1963 sono nate, come naturale evoluzione dei due istituti di Avviamento Professionale ad esse preesistenti, la “D’Alcontres” e la “S. Antonino” (intitolata in seguito al poeta Ugo Foscolo); e solo nel 1980 è sorta, in conseguenza di una necessaria dolorosa scissione interna alla “Verga”, la scuola media “Rione Immacolata”, successivamente intitolata allo studioso Sebastiano Genovese; dalla metà degli Anni Settanta, infine, ha operato autonomamente la scuola media “La Gala”, con la sua succursale di Portosalvo.
Per un quarto di secolo, dunque, la “Verga” è stata non una scuola media, bensì la scuola media per eccellenza della nostra città.
Da allora di acqua sotto i ponti ne è passata tanta: e per la “Verga”, ahimè, non solo sotto i ponti, dato che nel 2011 si è verificata la terribile alluvione che ha reso impraticabili il piano seminterrato, il cortile e la palestra. Ma per fortuna, limitatamente all’edificio, essa si è risollevata grazie alle attenzioni dei responsabili politici e dei responsabili scolastici, la cui armonica convergenza di intenti ne ha favorito la rinascita ed il ritorno al primitivo splendore.
Risulta obbligatorio, quindi, tracciarne un primo bilancio, che non sia il racconto minuzioso o l’analisi dettagliata di eventi, uomini e date, bensì la focalizzazione dei momenti salienti e peculiari della sua storia.
Il contenuto è stato distribuito in tre distinti blocchi.
PARTE PRIMA: la “Scuola Media” dalla sua nascita fino alla Riforma del 31 dicembre 1962; una finestra è stata aperta sull’Oratorio Salesiano San Michele Arcangelo, dove per tutto il periodo bellico e per i primi anni del dopoguerra ha funzionato una scuola media parificata.
PARTE SECONDA: excursus sulla Scuola di Avviamento Professionale, che ha operato in parallelo alla “Verga”; entrata in funzione in città fin dal 1929, ha cessato di esistere con la conclusione dell’anno scolastico 1962/63, trasformandosi per legge in scuola media.
PARTE TERZA: la “Verga” dal 1963/64 fino al 2018, anno in cui l’Amministrazione Comunale ha riconsegnato al Dirigente Scolastico, ristrutturati, abbelliti e funzionali, i locali devastati dell’alluvione.
Nessuna pretesa di completezza. L’unica finalità di questo libro/documento è quella di comporre un quadro d’insieme, che sia: essenziale; facilmente fruibile dai barcellonesi e non, e soprattutto dai principali destinatari: le nuove generazioni.
Al tempo stesso si mira a pungolare la curiositas di quanti vorranno fare, in futuro, i tanti possibili stimolanti approfondimenti.
Per facilitare la lettura di giovani e giovanissimi, vengono utilizzate molte immagini; lo stile agile, quasi giornalistico, è arricchito dalle riflessioni e dai ricordi, a volte curiosi, a volte acuti o amari, di non pochi tra i testimoni diretti di ieri e di oggi.
Nota biografica
Francesco Lanzellotti. Dopo essersi diplomato al “Valli” ed aver conseguito la laurea in Lettere Classiche a Messina, si è specializzato in Giornalismo presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.
Ha svolto per un lustro l’attività di giornalista nella redazione del quotidiano “La Prealpina” di Varese. Rientrato a Barcellona, è stato direttore responsabile del periodico cittadino “dalla A alla Z”; collaboratore della Gazzetta del Sud; corrispondente della testata televisiva RTP di Messina. È coautore del libro «Con l’aria che tira: analisi dei quotidiani di provincia».