RACCONTI | Collana “Orme di inchiostro”
Terapie a rischio
di Roberto Ranieri
ISBN 978-88-6300-157-0
2a edizione maggio 2015
Euro 11,00 – Pagine 96
Nota biografica
Roberto Ranieri è nato e vive a Venezia. Laureato con lode in Lettere Moderne a Ca’ Foscari, lavora presso il proprio Comune come responsabile della comunicazione nel Servizio Attività Culturali.
Ha collaborato alla pagina culturale del quotidiano “Terra“, con numerose recensioni letterarie e musicali. È autore della raccolta Sdrucciole per lanterne, premiata in Campidoglio per l’inedito alla prima edizione del concorso nazionale “Alberoandronico” e edita per i tipi della PerroneLab (Roma, 2009), con una nota di Ennio Cavalli. Nel 2011 ha vinto il concorso nazionale per narrativa inedita Ulteriora Mirari, con la pubblicazione della prima edizione di Terapie a rischio (Smasher, 2011). Traduttore di Vikram Seth alla Milanesiana 2011, è presente in varie antologie e raccolte; un’ampia selezione monografica di componimenti è di recente apparsa in Materia Prima (Perrone, 2012). Ha vinto il Premio Città di Castello nel 2014 per la poesia con la raccolta Soffio vocale con vista (LuoghInteriori Editore).
Nota dell’autore alla prima edizione
Se in poesia vale l’arte di far urtare e riconciliare gli estremi, magari nello spazio di poche sillabe, con i poli io-mondo e vitamorte a regolare il traffico, nel racconto breve il ring dello scontro può dar vita a un corpo a corpo più fluido, cavare dalla moviola dei colpi sprazzi e intrighi di contiguità più dense, seppure per ulteriore contrasto. In prosa, deposti i guantoni e abbassando la guardia all’esca più empatica di una “storia” o di un monologo, ogni miniatura può tentare nuove trasparenze oltre il cristallo ambiguo degli ossimori, sciogliere principali e (in)subordinate, allegorie e sintomi, humour e rumours d’oltremondo, nei registri narrativi del caso. Ed ecco che psichiatri psicotici, insegnanti orfani del soggetto, allievi ufficiali depressi, uxoricidi premurosi, pazienti impazienti, conferenzieri dislalici, highlanders caduti in disgrazia, campioni di presunte normalità e quotidiane vertigini, popolano un campionario variegato di resistenze – desistenze al Mal-essere, fino all’epilogo di un “kit colorato d’aria” ove smontare e rimontare cunei di carta e inchiostro, bonifica sul timer di un ordigno originario, eros al plastico tra i fili e gli specchi di un’insidiosa seconda persona.
Nota alla seconda edizione
Riprendersi cura delle proprie cose, soppesando distanze e circostanze, è spesso un esercizio da funamboli; da una parte l’“ora e qui” sempre controvento del testo, dall’altra l’impasto sottopelle di suggestioni resistenti alla smacchiatura; in mezzo, il fantasma tenace di chi scrive e non molla deroghe, fra manie di persecuzione dell’effimero e il misurino aggiunto di qualche nuova regola. Nei ritocchi di forma ho privilegiato una maggiore fluidità, emendando qua e là aggettivazioni poco utili, pronomi e possessivi impliciti, incidentali superflue; solo in un paio di casi ho optato per una riscrittura più organica, pure limitata, come nell’indovinello de Il sicario troiano, o nel finale de Il pollice verde.
La densità ipotattica fornisce ancora, in questo mio primo tentativo in prosa, una collaudata rete di sicurezza, o almeno una camera di decompressione comoda: tic o “terapia a rischio” di prima rianimazione, per un logos qua e là in codice rosso, a sipario almeno socchiuso.
“Sembra quasi che i tormenti di Sdrucciole per lanterne, la precedente raccolta poetica di Ranieri, trovino in prosa soluzioni buone a rilanciare nuove coesistenze fra redenzione e baratro, calligrafia e afasia, in una parata di nuovi mostri dall’apparenza inoffensiva e istinto killer, non troppo lontani dagli estri del Michele Mari più visionario.”
R. Bottazzo, Terra
“Il timbro è personale, segno di maturità stilistica: la storia della lingua diventa la propria catena di fonemi, composizioni chimiche di parole e (dis)ordini sintattici… Nelle pagine dello scrittore veneziano ci sono anche intonazioni alla Gogol’ nelle traduzioni di Landolfi, o certe peregrinazioni di Buzzati.”
R. Lamantea, La Nuova
“L’autore si serve di una scrittura straordinariamente complessa e nello stesso tempo polisemica… coerentemente e perfettamente gestita… i cui protagonisti hanno in comune un’evidente sofferenza psichica. E c’è un certo gusto di rappresentazione plastica nei movimenti e nelle azioni dei personaggi, di quel “campionario variegato di resistenze-desistenze al Mal-essere” come efficacemente li definisce Ranieri.”
Giuria del Premio Calvino, 25° Edizione
Indice dei racconti
Terapia a rischio | Revisioni del tempo | Trapassato con moto | Peristalsi |
Il sicario troiano | Il tempo di Maria | Il banalista | Il triciclo | Il velopendulo
| Il lancio | Congiunture infrabosco | Il pollice verde | Rilegature