“Penelope” di Giuseppe Messina

10,00

POEMETTO – “Orme di poeti”
ISBN 978 88 6300 155 6
Pagine 60
Euro 10,00
1a edizione aprile 2015
Rilegatura brossura fresata a folio
Formato 15x21cm

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Nota dell’autore

Due sinfonie viaggiano nel tempo solcando l’etere: la sinfonia triste, maligna, rapitrice, distruttrice delle deboli menti, facile da eseguire, facile da ascoltare e la sinfonia dell’armonia, del bene, del buono, della pace, dell’amore, difficile da eseguire, difficile da seguire.
La porta sul mondo degli uomini è sempre aperta e da loro dipende a quale delle sinfonie concedere di entrare.
Quale parte tra gli uomini riuscirà a fare entrare gli esecutori della sinfonia preferita? Entrerà la sinfonia dell’armonia?
La scena è aperta; da lunghi anni la stessa sulla quale, testardo, ho parlato al vento. Purtroppo il profeta in patria è inascoltato. Così vuole la maledizione che fa comodo al tiranno di turno, intanto che Penelope è insidiata, spremuta, spolpata da chi tutto pretende, calpestando i diritti altrui, disprezzando anche il rispetto verso se stessi.
Adesso, finalmente, dopo circa trenta anni, alla mia voce nel deserto è giunto il più alto soccorso da parte di un uomo vestito di bianco, con il quale, sembra strano, abbiamo qualcosa in comune, e mi assicura, e mi fa capire che il giusto che semina il bene non è mai inutile. Non è mai inutile, anche s’è agnostico. Così io, agnostico osservatore cosciente, rispettoso di chi conduce il grande gregge nella protezione dell’abisso infernale in cui una parte, testardamente, tende ad inabissarsi. Sì, continuo a parlare, a seminare parole mentre Penelope è spolpata. I proci sono diventati un cancro maligno: stanno divorando le risorse di chi ormai è consunto dalla fame. Soltanto il ritorno di Ulisse potrà salvare Penelope dall’atto estremo o dallo scatto, inteso risolutivo, di una rivoluzione dalla incognita soluzione. Sì, Ulisse, la conoscenza, la saggezza: la giusta cultura della sana proiezione nel futuro, non una chimera, un volo impossibile.

 

Note biografiche

Giuseppe Messina nasce a Gala, frazione del Comune di Barcellona Pozzo di Gotto. Nella seconda metà degli anni ’60 lascia la Sicilia e si trasferisce a Roma dove entra in contatto con il grande mondo della cultura. Realizza pregevoli opere che possono essere ammirate in esposizioni pubbliche e private in Italia, dove ha esposto assieme ad artisti come Salvatore Fiume, Ennio Calabria, Renato Guttuso, Remo Brindisi ed altri grandi, ma anche all’estero. Dopo il suo ritorno in Sicilia nel 1981 fonda il Movimento per la Divulgazione Culturale. Nell’85 regala alla città il periodico la molla, sul quale trovano spazio fatti e personaggi di rilievo, ricordiamo Emilio Isgrò, Melo Freni, Marcello Crinò, Nino Bellinvia, Vincenzo Consolo , etc. Il mensile nasce per scuotere le coscienze, dalla convinzione che dalla periferia, dalla provincia, può e deve scattare la molla per sviluppare un discorso socio-culturale per mettere in risalto valori autentici, sconosciuti o sottovalutati. Giuseppe Messina manifesta un particolare interesse per la letteratura e la mitologia classica, ed è grazie a questa sua passione che realizza tre poemi endecasillabi dedicati ad Omero, e cioè Odissea ultimo atto, Stirpi di Atlantide, La Leggenda di Omero (Bastogi). Messina è anche autore di diverse opere teatrali. Nel 1999, per il bicentenario della nascita del musicista Placido Mandanici , realizza il testo teatrale Lamento per Placido Mandanici, ovvero onore al maestro. Altre opere teatrali realizzate sono: Nel mitico regno di Eolo, Testamento teatrale, Non sono Cyrano di Bergerac, Nel segno di Socrate. Una delle sue ultime fatiche è stata la realizzazione del film Socrate non può morire, ovvero un atto estremo contro il potere mafioso, tratto dal suo romanzo Pagine superstiti e drammi di casta. Ultimamente, tra ventiquattro poemetti per altrettanti atti unici teatrali, frutto di un’unica idea, Testamento, ne ha pubblicati quattro Ulisse destino di se stesso, Il tempo – Viaggio in ascesa verso il seno della terra, La filosofia del saggio e Il Testamento di Odisseo. Tra gli innumerevoli premi e riconoscimenti, ricordiamo la medaglia d’oro del Senato della Repubblica conferita nel 2002 per la trilogia omerica; la targa d’argento del Presidente della Repubblica nel 2006, per il 40° anniversario della sua attività artistica; il trofeo dell’Assemblea regionale siciliana nel 2011 per il 45° anniversario di attività artistica.

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