L’UNIVERSO DELLA LUCE. LA PACE
di Mariano Pietrini, scultore e creatore del Parco Jalari
A Mariano
di Gisella Chiofalo
Dopo 46 anni di vita insieme provo a spiegare chi sei e spero di poter far capire agli altri ciò che realmente alberga nel tuo grande animo. Ho conosciuto tanti anni fa un giovane ragazzo pieno di speranza e ricco di tanto amore verso gli altri. Siamo cresciuti insieme e come spesso tu dici, ci siamo scambiati le parti migliori di noi. Noi siamo tanto diversi e proprio per questo il nostro è stato ed è un amore meraviglioso che ci ha fatto superare insieme brutti momenti, ma che, tutto sommato, ci ha regalato una vera felicità fatta di piccole cose. Tu hai vissuto veramente la vita dei piccoli quartieri della tua città e dal modo in cui ne hai sempre parlato e scritto traspare l’eterno bambino che è in te, che ti ha fatto entrare nel mondo artistico e che ha segnato l’essenza della tua vita in tutte le sue sfaccettature. Questo animo infantile è proprio quello che ti dà questa grande capacità di altruismo, di amore immenso verso gli altri, di disponibilità. Tu trai dal tuo animo di bambino questa immensa voglia di creare e proprio per questo hai l’immensa fortuna di non essere mai assalito dalla preoccupazione di sbagliare, di non essere all’altezza del tuo compito, di non riuscire. Hai creato l’equazione che l’errore non esiste e continui a cercare di spiegarla agli altri, ma spesso gli altri ti guardano con incredulità, perché è difficile capire questo assioma se non si entra nel mondo dei piccoli che è un mondo senza paure, senza egoismi, pieno di gioia e di spensieratezza.
Spesso mi chiedi se ti conosco realmente, credo di sì, ma ti posso capire, posso comprendere i tuoi entusiasmi, i tuoi sbalzi verso l’infinito dell’amore dell’arte ma posso, nello stesso tempo, condividere l’incredulità di chi ti ascolta senza conoscerti così profondamente. Vorrei farti capire che quelli che come me vivono con i piedi per terra in questo mondo pieno di tribolazioni e di affanni non possono comprendere il tuo spirito che vola verso il tuo infinito, che per te diventa finito e realtà vera. Quindi realizzi ciò che ti frulla nel pensiero per tanto tempo, che per gli altri è tabù e per te diventa una favola vera e realizzata.
Quello che ti guida principalmente nella realizzazione dei tuoi sogni è la tua grande Fede, una Fede fatta di amore e di azioni, non di bigottismo ed esteriorità. Tu credi e agisci secondo il tuo spirito convinto. Credi in quello che fai e non ti fai scalfire dagli egoismi che ti circondano, dalle invidie della gente comune che non comprende quello che c’è dentro di te.
La tua strada nell’arte è segnata da questi due grandi principi: la Fede e l’animo del bambino che ti guidano e ti guideranno sempre in tutti i momenti della tua vita, perché sono in te.
Un incarico, un’idea, la possibilità di realizzare una scultura per la tua città che sarà posizionata proprio nel quartiere dove sei nato, nel campo sportivo dove hai iniziato la tua vita, anche di giocatore. La gioia per la fiducia, ma nello stesso tempo l’ansia per la riuscita, hanno ricreato in te tutti quei sentimenti che ti assalgono ogni qual volta nasce in te il concepimento di una nuova opera.
Tu trai dalle pietre la tua linfa e ora da loro troverai ciò che ti consentirà di realizzare questa nuova opera. Ricorda, credere amare e sognare sono i fulcri su cui si basa la tua creatività. La fede ti aiuterà a sentire in te la linfa creativa che farà sgorgare da una pietra informe una figura di Madonna o un abbraccio di mani, basta credere e sentire dentro la spinta che ti porterà verso la creazione.
Oggi finalmente l’opera è compiuta, hai messo in piedi le statue che compongono la scultura, ora resta solo da trasportarla e da metterla a dimora in quel luogo: “U Campittu”, dove come mi hai raccontato, da ragazzo giocavi al pallone, dove da un versante passa la strada che porta al cimitero. Proprio per la loro collocazione, le due Madonne rappresentate nella parte centrale dell’opera sono dedicate una alla Pace (versante nord) per indicare lo spirito di pace e di unione che la Madonna dovrà concedere ai cittadini della tua città, l’altra dell’Intercessione, cioè del compito che la Madre di Dio ha di accompagnare gli uomini nel loro ultimo percorso per presentarsi al giudizio di Dio privi di tutte le cattiverie e difetti ed affanni che li hanno afflitti durante la vita terrena. Le ali a fianco rappresentano la luce che è il tema costante delle tue opere. In alto le grandi mani, la preghiera della Divina Provvidenza che illumina la città e irradia di Luce Divina il mondo dei fedeli. Oggi l’opera è finita, ma quanti momenti belli, pieni di affanni hai vissuto durante la lunga creazione di quest’opera.
Prima i disegni su miriadi di fogli, poi i bozzetti in argilla per vedere in anticipo l’opera nella sua tridimensionalità e, finalmente, la scultura originale in pietra viva. Quante notti hai trascorso sveglio nello scrivere e rileggere e riscrivere tutte le sen- sazioni che sentivi mentre l’opera sgorgava dalla pietra per manifestarsi nel pieno del suo splendore.
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