POESIA | Collana “Orme di poeti”
Inciampando nell’aria
di Luca Gamberini
Introduzione a cura dell’Autore
Ognuno conserva nell’anima la propria canzone, che mai ha tradito, che mai tradirà. Mi rendo conto, a volte, che ci sono brani che non finiscono mai, che mi accompagnano oltre quei tre-quattro minuti, brani che hanno la capacità di portarmi fin dove non sono mai arrivato da solo: fanno perdere quel gusto del nulla che mastico con socievole solitudine nelle giornate più incolori.
La colonna sonora della propria vita, chi non l’ha mai pensata? Anche tu, almeno una volta, sì. Io, caso patologico-musicale, adolescente già me l’ero coniata, con tanto di sigla finale, avrebbe dovuto accompagnare il distacco del mondo dai miei occhi. Invece sono ancora qua, in cerca di una prospettiva che possa durare almeno un giorno. Non so per quanto, non so perché, non so quale merito o quale condanna stia scontando. So che sto ascoltando una canzone, una di quelle che non finiscono mai, e nel silenzio di questa stanza da baciare sento il rumore di un’onda che mi viene a cercare. Mi sono perso il tramonto questa sera, oppure è il tramonto che si è perso me. Mi chiedo quale sarà la canzone preferita dal tramonto, quale sia la dolce voce ad accompagnare il sole nel suo precipitare lento, come un treno in partenza, con lei seduta in carrozza che non ha il coraggio di guardare fuori, verso me, che fatico a guardarmi dentro. Un treno quasi fermo eppure irraggiungibile per uno come me.
Ecco l’assolo finale: è sempre il solito ma non è mai uguale, come me. Prendo coraggio, mi ascolto e mi domando che senso abbia spegnermi, se dopo, qualcuno, ancora mi ascolta.
___________
La post-fazione è curata dalla Poetessa Antonella Taravella
