I colori dei ricordi di Mica Greco

10,00

Collana “Orme di inchiostro”
Pagine: 170
ISBN: 978 88 6300 212 6
Edizione: giugno 2018
Euro: 10,00
Formato: 15×21 cm
Rilegatura: brossura fresata a folio

I COLORI DEI RICORDI

di Mica Greco

Nostalgia, esperienze di vita, ricordi, relazioni personali e familiari, amori, scoperte: questi alcuni degli elementi significativi dell’antologia di racconti “I colori dei ricordi”. Attraverso una scrittura asciutta, Mica Greco ci permette di riscoprire delle piccole storie di vita che riguardano il suo passato o quello di chi ha conosciuto.
Tra le peculiarità di ogni racconto si evidenza la sua brevità. Caratteristica legata in realtà all’abilità, di chi narra, di far giungere rapidamente e senza troppi orpelli un messaggio chiaro e autentico. I racconti di Mica Greco si possono anche leggere in famiglia, attorno al fuoco o durante uno di quei momenti di vita familiare che l’era digitale sembra aver fatto dimenticare. L’Opera “I colori dei ricordi” è un ritorno al passato, ma per farne vivere ancora la bellezza e non la decadenza.


MICA GRECO, “I COLORI DEI RICORDI”
Commento di Maria Raimondo

Quali, i colori dei ricordi? Quelli, forse, creati dal nostro innamoramento del passato, dallo struggimento di sottrarlo allo svanire, fissandolo in una eternità terrena, che ci riscatti dal precario, concitato vivere nel tempo. In quella tavolozza si rifrange l’infinita varietà di eventi, luoghi, attimi filtrati dall’interiorità, che ne estrae il bello, ne rimuove le scorie. E, mentre l’animo trae conforto, sublimando il proprio vissuto, questa dimensione di grazia si comunica al lettore, si insinua, per dono gentile della Autrice, che sceglie di rivivere “insieme” un patrimonio a lei prezioso, custodito con segreta cura. Mica Greco si appaga, allora,nella condivisione della propria favola, di cui sa rendere partecipi, anche per la memoria di costumanze connesse alla quotidianità collettiva, per un passato, che suona riscoperta e, forse, rimpianto per alcuni,  affabulazione e stupore per le più giovani generazioni. Così, come per incanto cinematografico, balzano vivi caratteri, gesti, luoghi, che, dalla sfera privata, si proiettano su una più ampia comunità paesana, su uno sfondo di arcaiche usanze e fremiti innovatori: realtà già in bilico tra le radici di un passato rurale e il brivido del nuovo che avanza, e che di lì a poco stravolgerà ogni ritmo. Tocchi impressionistici, come nei dipinti cari a Mica Greco; tasselli di un mondo, che lei ricompone nella sua interezza, suggerendoci il senso riposto della nostra “piccola” storia: riflesso del macrocosmo di mutamenti epocali. Ma il tocco più intenso si percepisce nel suo novellare della propria dimensione personale, di eventi assorbiti e vivificati nella interiorità: felicità innocente d’infanzia, fresche emozioni e turbamenti inespressi nei primi contatti col mondo, avida curiosità di vita, adolescenza persa nel suo stesso sogno. E il registro espressivo semplice e spontaneo, l’immediatezza visiva ricreano al lettore quella magia della favola antica, a cui persino l’animo disincantato non potrebbe sottrarsi. Immagini color seppia, talvolta, col fascino delle logore foto sbiadite, le più sacre al ricordo. Perché, su quel mondo, su quei volti che scandiscono il suo tempo interiore, l’Autrice spennella il colore più delicato, intimo e sofferto: la profonda malinconia di chi si interroga sulla vita. E cerca un filo conduttore, tra il passato già destino concluso, e il tempo superstite, enigma del divino. Forse, nel bisogno di ritrovare una ragione ultima agli eventi, è implicito un invito a confrontarsi con sè stessi. E, se non c’è risposta univoca né esaustiva, resta il valore della ricerca, che può esser salvifica, o risultare dolorosa, ma riscattata e lenita dalla sublimazione memoriale.

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