NARRATIVA | Collana “Orme di inchiostro”
Lo sa già il vento
di Giulia Carmen Fasolo
Una lunga e struggente lettera d’amore che fotografa il silenzio, l’assenza e il desiderio di poter rimettere a posto le cose. L’amore così forte è qualcosa che ci travolge, che si vive una volta soltanto e non è detto che riesca ad accadere almeno una volta nella vita; non disimpegna alle emozioni, anzi le fa esplodere dentro di noi per farci capire che non andrà mai più via, neppure con l’assenza fisica dell’amato. (Rosetta Mazzeo).
Tratto dal testo
L’altro giorno ha citofonato Assunta, mi è sembrato che togliesse quasi rispetto al tempo, a ciò che abbiamo stabilito. L’accordo tacito, sulla vita e sulle nostre abitudini, è stato rotto di colpo. Ero infastidita, erano le 19:55 e stavi per arrivare. Voleva solo comunicarmi che era preoccupata per me, perché avevo aperto e chiuso il portone rumorosamente, e sapere se tutto andava bene. Anche il giorno prima le avevo spiegato che ti stavo aspettando, che pensavo che il rumore sentito fosse della tua macchina. Era impensierita e mi guardava teneramente, come se avesse quasi compassione di me e delle mie parole. Allora le ho detto di stare tranquilla, che lo avrei spiegato al vento. Sì, proprio così, le ho detto che lo avrei spiegato al vento. Il suo sguardo è diventato triste: “Chiamami per qualsiasi cosa, ti prego, non esitare”. Quando un elemento del nostro infinitesimo meccanismo cambia e si rompe, lì incliniamo la bocca e lo stomaco così tanto che ci sembra di soffocare.
[…]
Adesso sul frigo, accanto al tuo post-it, ho aggiunto il mio:
“Tutto può avere il colore della solitudine.
Anche il cielo, e il passo, e la farfalla,
quando il prato è deserto.
E le case buie, e l’orologio fermo,
quando nessuno li abita.
Ma nulla è peggio di quello spazio,
lì, insinuato in fondo alla fine della giornata,
nel fiato della pancia,
che mi ricorda che non mi importa se attardo,
o corro o inciampo.
Tanto tu non ci sei”.