POESIA
Sfioro nell’aria le parole che taci
di Giulia Carmen Fasolo
COPIE ESAURITE
Saldi di coraggio
Ci stavano bottiglie
in linea retta lungo il tavolo
e poi un accendino
scarico, accanto alla sigaretta accesa.
Io ti vorrei parlare
e danzare e circondare.
Consegnati.
Prefazione di Simonetta Bumbi
Io l’ho incontrata, un giorno qualunque, della mia qualunque vita, e mi ci incazzai subito. pensavo fosse come me, e mi chiedevo perché allora non mi credesse appieno.
io sapevo. io sentivo. poi ho capito. volevo negarmi a lei, per lasciarla unica.
spesso, quando siamo piene di dolore, ci crediamo che il nostro è unico, e unici diveniamo noi che lo viviamo, senza sapere che non si vive più nulla, dal momento stesso, che sopravviviamo a chi abbiamo vissuto.
ho letto di fretta, per il timore di farlo mio, questo silenzio, ma poi sono tornata indietro, quasi violentando le parole della mia psichiatra, ché io non le accetto. fregatene, questo mi dice sempre. e allora ho ricominciato, perché io le dita le voglio infilare dappertutto.
e tra le lacrime, si allargava il sorriso, e la bocca, ha mangiato le parole, e le ha disegnate, permettendomi di vedere volti e momenti, anime e sentimenti. quanto amore, tracima nella propria abnegazione all’amore, verso coloro i quali ce lo insegnano, senza che noi ce ne accorgiamo. e può essere la storia di un altro, o un portone socchiuso, o quelle scale mai scese. e da quelle fessure, che ci chiamano dentro, arriva un giorno, in cui si dichiara a noi il bello, e le sposiamo, dando vita al nostro silenzio.
ce n’è molto, nella sua persona. spesso è fatto di piaghe, ma trova sempre il modo di chiedersi scusa. di perdonarsi. e va avanti, per tutti quei ricordi che la ricordano ancora, e nulla toglie a chi la vive in vita, ché sa darsi la vittoria, anche quando crede che tutta l’alba sia finita.
ecco, giulia è così, ed ha il dono della solitudine.
e la regala a noi.
e fa del suo sangue, perle, per noi.
e i suoi “singhiozzi”, sono vagiti, tutte le volte che si ripete la prima volta, ché le assenze vissute con amore, diventano presenze essenziali, da inserire nell’anulare del cuore.
mi guardo fuori. ora c’è il sole, ma non riuscirà mai ad asciugarmi le sue parole.
di affetto e stima, le mie.