Introduzione
L’idea di questo libro è nata in un pomeriggio di metà marzo. Non era nei programmi, e neppure nei pensieri. L’idea si è fatta strada quando, in un momento ben preciso di questi travagliati mesi, le emozioni sono state avvertite in maniera talmente dirompente da non riuscire più a contenerle negli “argini” della nostra anima, o confinarle nel silenzio assordante delle nostre case. I “silenzi che trascinano verso il precipizio” di cui scrive Gibran, in una delle sue più belle poesie, hanno purtroppo trovato forma e sostanza nei lunghi mesi del lockdown, alimentati dall’immobilità e dall’impotenza, e spezzati solo dal frastuono delle parole che affollavano i pensieri, in maniera incessante, di giorno e di notte. La telefonata all’amica, alla mamma, al parente lontano, serviva a consolare solo per pochi minuti. Subito dopo, nuovamente il silenzio, l’angoscia, la solitudine, lo smarrimento. Tramutare tutto questo in versi è stato per tutti noi qualcosa di naturale in “quei giorni”: come mangiare, come respirare. Si è dunque dato “respiro” alle emozioni, inizialmente soffocate “per non pensare troppo”. Ed infatti, tutte le poesie di questo libro non sono “pensate”, più semplicemente sono scritte. A scriverle sono stati i nostri cuori. Non so se la poesia sia stata “il salvagente”, come scrive Gibran, ma di certo ci ha aiutati, consolati, avvicinati, ci ha permesso di “sentire” e di “sentirci”, ha abbattuto le distanze. Eravamo tutti lontani gli uni dagli altri… in maniera che sembrava irrimediabile, innaturale. Perché “innaturale” è ciò che abbiamo vissuto. È stato però “naturale” scrivere, per non lasciarci soffocare dal turbinìo di emozioni che affollavano la nostra mente senza poter trovare uno sfogo. Perché fuori era “il silenzio”, ma dentro era “il rumore”. Forte, incessante, e bellissimo. Le poesie sono arrivate a centinaia. Ne abbiamo fatto un libro perché restasse “a futura memoria”, perché non sia dimenticato mai il terribile momento che tutto il mondo ha vissuto e che in parte continua a vivere. Ma non è solo questo. Ne abbiamo fatto un libro perché il carico emozionale che i mesi della quarantena hanno generato – e che si coglie facilmente in ogni singolo verso delle poesie che compongono questo libro – è stato talmente forte che meritava di “restare”.
È solo questo che ci porteremo dietro quando tutto sarà (definitivamente) finito. Ed improvvisamente, il ricordo di quel tempo in cui ciascuno di noi era diventato “così impenetrabile” da non far passare nemmeno “l’aria” (cit.), diventerà bellissimo. Perché le emozioni sono comunque riuscite a “oltrepassarci”. Allora, come ora, e come sempre.
Avv. Angelita Pino
Assessora alla Cultura del Comune di Barcellona Pozzo di Gotto
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Indice delle autricI e degli autori
Loredana Aim, Alfredo Anselmo, Patrizia Armadillo, Carmen Barca, Daniela Barone, Vittorio Basile, Salvatore Biondo, Sofia Brenno, Serena Bucca, Salvatore Giuseppe Calabrò, Santi Calabrò, Eleonora Callegari, Daniela Catanesi, Daniela Celi, Carmen Cicciari, Giusi Cicciari, Rosangela D’Angelo, Michaela Dalla Fratta, Angela De Trovato, Marianna Foti, Graziella Giordano, Giuseppe Giunta, Flaviana Gullì, Valentina Ilacqua, Daniela La Rosa, Elisa La Rosa, Tina La Rosa, Isabella La Rosa, Teresa Maria Livoti, Giovanni Macrì, Simona Maggistro, Felice Mancuso, Carmen Mazza, Loredana Mazzeo, Lino Miano, Renzo Miceli, Vito Natoli, Sebastiano Paratore, Sebastiana Parisi, Angelita Pino, Cristina Pravatà, Maria Morganti Privitera, Salvatore Scilipoti, Giulia Maria Sidoti, Maria Sottile, Maria Grazia Sturniolo, Alessia Trovato.
