“Il colore delle storie” di Annamaria Vargiù

10,00

RACCONTI | Collana “Orme di inchiostro”
Pagine: 69
ISBN: 978 88 6300 076 4
2a edizione: maggio 2013
Euro: 10,00
Formato: 15×21 cm

Esaurito

RACCONTI | Collana “Orme di inchiostro”

Il colore delle storie

di Annamaria Vargiù


COPIE ESAURITE


Nota biografica

Annamaria Vargiù è nata e vive a Napoli, dove insegna Lingua e Letteratura Francese in un liceo scientifico. Autrice di teatro, ha scritto numerosi testi rappresentati in ambito di progetti scolastici, nel 2007 un suo testo L’al di qua e l’al di là – Il Varco è stato rappresentato da professionisti a Napoli in occasione del Maggio dei Monumenti e della Piedigrotta. Esperta di linguaggio cinetelevisivo, nel 2005 un suo cortometraggio è risultato finalista, per la sezione scolastica, al premio “Massimo Troisi”. Numerosi suoi racconti sono stati pubblicati in antologie, a giugno 2009 il suo racconto Strike è risultato tra i vincitori del premio “Racconti nella rete” ed è stato inserito nell’omonima antologia pubblicata da Nottetempo. Nel luglio 2007 ha pubblicato la raccolta di racconti Il colore delle storie. Il libro ha ricevuto la menzione d’onore al XIV premio letterario internazionale “Trofeo Penna d’Autore”. Nel luglio 2011, ha pubblicato con le Edizioni Smasher il suo primo romanzo Oltre l’orizzonte.


Presentazione

In questa raccolta di racconti, legati tra loro da una storia di affetto fraterno, Germana è la voce narrante, che come una Shahrazad al contrario, cerca di trattenere in vita il fratello malato, raccontandogli delle storie di donne, tutte diverse tra loro per contenuto e stile. Esse partono da un colore, o da colori, che oltre ad essere specifici di oggetti assumono un significato simbolico nello svolgersi delle vicende. Il linguaggio usato, evoca immagini e contesti quotidiani, ma non per questo banali. Le protagoniste dei racconti, donne lontane e diverse per età, condizione sociale, epoca storica, sono accomunate da una sensibilità e da una ricchezza interiore che le rende “uniche”.  La rivelazione finale, è metafora del momento della vita, in cui non si è “in nessun dove in nessun quando”, allorché, accompagnati dalle ombre, ci si appresta ad oltrepassare la soglia della realtà per accorgersi che forse il vero libro della vita non è mai stato scritto.

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